I mazzi di chiavi agitati in aria, gli slogan gridati per sovrastare il vento forte, i tamburi.
Il rumore che diventa vita, rabbia, voce per chi non ce l’ha più contro quel silenzio che dietro di sé nasconde rassegnazione e morte.
Sabato a Roma c’erano 500mila persone, “per Giulia e per tutte.”, hanno detto dal palco le organizzatrici. E non solo a Roma.
Tante le piazze che si sono riempite in tutta Italia per ricordare i 107 femminicidi di cui il nostro Paese è stato teatro in quest’anno non ancora concluso.
Tante le piazze che si sono riempiete per rimarcare il proprio no ad una società patriarcale in cui, se si è donna, troppe volte diventa difficile anche poter uscire da sola la sera.
Servizio a cura di Paolo di Falco
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